venerdì 4 giugno 2010

Scegliere di mettersi in proprio: come fare?

Scegliere di mettersi in proprio: come fare?

PropostaLavoro ritorna ad offrire utili strumenti per l'avvio di un'attività in proprio. Il lavoro dipendente, il posto fisso sembrano un'utopia? siamo stanchi dei soliti lavoretti? vogliamo crearci un futuro? La scelta dell'autoimprenditorialità sembra essere per molti la risposta vincente a queste domande, ma cosa dobbiamo fare per creare la nostra opportunità di business?

La riforma del commercio, introdotta dal Decreto Legislativo n. 114 del 31 marzo 1998, ha modernizzato il settore adeguando la normativa a quella della maggior parte dei paesi europei.

Non occorrono più le vecchie licenze. Per gli esercizi commerciali, la cui ampiezza non supera i 250 metri quadri nei comuni con più di 10.000 abitanti ed i 150 metri quadri nei paesi con meno di 10.000 abitanti, non occorre più richiedere al Comune l'autorizzazione amministrativa a vendere, cioè la vecchia licenza. Basta, semplicemente, mandare una comunicazione al Sindaco, assicurando il rispetto di tutte le normative che regolamentano il settore.
Non occorre più l'iscrizione al REC (Registro Esercenti di Commercio): prima della riforma tutti coloro che esercitavano il commercio, dopo aver frequentato un corso di formazione, dovevano iscriversi al REC; oggi, invece, l'obbligo sussiste esclusivamente, per chi ha un bar, un ristorante o un albergo.
Per esercitare l'attività commerciale occorre inoltre non aver subito condanne penali o essere incappati in precedenti fallimenti. Sui siti internet dei singoli comuni sono segnalate le procedure da seguire e la modulistica necessaria, a seconda della tipologia di attività che si vuole aprire.

Chi vuole appoggiarsi a una realtà già avviata e consolidata, può pensare di aprire un negozio in franchising. In un contratto di franchising, solitamente il franchisor si assicura preventivamente che il franchisee possieda la necessaria preparazione e, se non l'ha, l'aiuta ad acquisirla.
Il grande vantaggio del franchising è che permette di realizzare un'attività in proprio anche se non si dispone delle risorse iniziali necessarie per farlo in modo tradizionale. Usando il supporto dell'azienda madre, che avrà già fatto i suoi calcoli per sondare le prospettive di guadagno nella zona, l'attività può partire senz'altro col piede giusto, approfittando del prestigio del marchio e della pubblicità della casa madre. I rischi sono tuttavia elevati: se l'azienda madre entra in crisi o fallisce, trascina con sé anche il piccolo negozietto in franchising, con le conseguenze immaginabili. Tante info utili sull'argomento sono disponibili sul sito di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, che agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo.

Ad Invitalia è affidata la gestione della legge che agevola l'Autoimpiego (D.L. n. 185/2000 – Titolo II) che costituisce il principale strumento di sostegno alla realizzazione e all'avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione.
La legge, la cui gestione è affidata a Invitalia, prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato) e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative:
• Lavoro Autonomo (in forma di ditta individuale), con investimenti complessivi previsti fino a € 25.823
• Microimpresa (in forma di società), con investimenti complessivi previsti fino € 129.114
• Franchising (in forma di ditta individuale o di società), da realizzare con Franchisor accreditati con Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione d'investimenti e lo sviluppo d'impresa.
La domanda per l'eventuale finanziamento può essere compilata direttamente sul sito di Invitalia.

Un ulteriore scelta potrebbe essere quella del negozio on-line.
Rispetto a qualche anno fa c'è un maggior e frequente utilizzo di internet da parte del pubblico, peraltro più maturo e con maggiore propensione agli acquisti on line.
C'è da dire però che è cresciuta anche la concorrenza e quindi per soddisfare il cliente ed essere visibili su internet sono necessarie risorse e competenze maggiori rispetto al passato.
E' necessario determinare  un piano che vi permetta di conoscere con precisione l'investimento in tempo e denaro per l'avviamento e gestione della vostra attività on-line. Avrete così un'idea di quale dovrà essere il vostro fatturato per raggiungere il punto di pareggio e iniziare a guadagnare.
Vendere su internet comporta un cambiamento di mentalità all'interno della vostra azienda. E' necessario conoscere la logica di un cliente virtuale: cosa e come desidera acquistare, quali sono le informazioni che lo stimolano ad un acquisto, come si conquista la sua fiducia, come vuole essere contattato, come si fidelizza ecc. Difficilmente un'attività on-line può avere successo se si mantengono i sistemi e le procedure di vendita tradizionali.
Su internet la visibilità è tutto perciò mettere un sito di e-commerce senza farlo conoscere equivale ad aprire un'attività tradizionale in una via senza passaggio e rimanere in attesa del cliente passivamente. Però, come sapete bene, farsi conoscere non corrisponde a vendere. Su internet se non adottate delle strategie di web marketing avrete ben pochi elementi per valutare possibili ritorni del vostro sito di e-commerce.
Per avere successo un'attività on line, come d'altronde quelle off line, non deve disattendere le aspettative del potenziale cliente. Sebbene sia impossibile costruire un sito che soddisfi tutti è anche vero che alcuni requisiti standard è necessario rispettarli.
1. Avere prodotti e servizi competitivi
2. Avere un sito che sappia far percepire questo valore
3. Fornire le più ampie garanzie (scritte e credibili) al cliente che fa un acquisto. Ad    esempio: cosa ne sarà del suo denaro se non è soddisfatto?
4. Offrire informazioni dettagliate sui prodotti e servizi. Una buona e credibile informazione rassicura e motiva all'acquisto.
E' importante inoltre fidelizzare il cliente. Le statistiche riportano che su internet ben difficilmente si fa un acquisto nella prima visita. Nella maggior parte dei casi ne sono necessarie almeno 5/6. Per questo è necessario prevedere in ogni sito, e non solo e-commerce, forme di fidelizzazione che spingano un visitatore a tornare. La newsletter è il servizio che viene offerto con maggiore frequenza anche se spesso se ne abusa trasformandolo in un veicolo di pubblicità. E' buona norma non approfittare della fiducia di chi vi ha affidato la sua e-mail. Difficilmente chi si iscrive ad una newsletter desidera ricevere pubblicità, è molto più probabile invece che cerchi delle buone informazioni.

Oltre a questi utili consigli è necessaria tanta determinazione, competenza e formazione nel settore su cui volete "scommettere", solo così la scelta dell'autoimpreditorialità potrà diventare un' idea vincente.

scritto da: Manuela Piccioni

Strumenti e strategie per l'autopromozione

Fonti:

www.invitalia.it

www.studenti.it

www.informagiovani.it

giovedì 3 giugno 2010

SARDEGNA - Microcredito per donne e giovani nella Regione Sardegna

Microcredito per donne e giovani nella Regione Sardegna

Martedì, 1 Giugno 2010.

Fondo sociale europeoNell'ambito del Fondo sociale europeo 2007/2013, arriva nella Regione Sardegna una importante misura a sostegno dell'imprenditorialità, ed in particolare a favore dei giovani, nuovi imprenditori, soggetti svantaggiati, donne e lavoratori in cassa integrazione, inoccupati e disoccupati. La misura, nell'ambito del Programma regionale, è quella del microcredito che permette di poter ottenere un mutuo chirografario, quindi senza la presentazione di garanzie, per importi da 5.000 a 25.000 mila euro, ad interessi zero e con piano di rimborso fino a ben 72 mesi, ovverosia sei anni.


I fondi a tasso zero concessi dovranno servire per avviare nuove iniziative imprenditoriali nella Regione Sardegna, oppure per avviare nuovi investimenti in piccole imprese che risultino essere già avviate da non più di tre anni, sempre sul territorio regionale, e per le quali ci siano difficoltà nell'accesso al credito attraverso il canale bancario.
 
L'iniziativa non prevede solamente la concessione di un finanziamento a tasso agevolato per il fine dell'attività imprenditoriale, ma anche la possibilità di fruire gratuitamente di assistenza e di supporto alla messa a punto del progetto di investimento o all'avvio della nuova impresa al fine di garantire sostenibilità all'idea oggetto della concessione del credito.
 
I termini per la presentazione delle domande per l'accesso al microcredito nella Regione Sardegna sono aperti a partire dalla giornata di ieri, lunedì 31 maggio 2010; la presentazione dell'istanza deve avvenire prima online, e poi entro massimi sette giorni deve essere stampata ed inviata per posta al seguente indirizzo: Fondo Microcredito FSE, c/o SFIRS S.p.A., Via Santa Margherita, 4, 09124 Cagliari. Per saperne di più, è possibile rivolgersi sul territorio sardo presso gli sportelli della società Sfirs SpA a Nuoro, Oristano, Carbonia, Sassari, Olbia, San Gavino e Lanusei.
 
Immagine tratta da: www.picusonline.it

Vicenza - Incontro “ORIENTAMENTO AL METTERSI IN PROPRIO”

Nell'ambito del Progetto "Vicenza che orienta", la Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produttività

Veneto coordinatore del progetto, organizza un incontro di

"ORIENTAMENTO AL METTERSI IN PROPRIO"

MARTEDI' 8 GIUGNO 2010

Orario : 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.00

Obiettivi

Presentare le opportunità e le problematiche relative alla creazione di una nuova impresa o di lavoro

autonomo. Trasferire indicazioni sugli strumenti e sulle modalità di verifica della fattibilità dell'idea

imprenditoriale e di stesura del progetto d'impresa

Contenuti

Profilo dell'imprenditore nello scenario socio-economico di oggi

Percorso logico alla creazione d'impresa

L'importanza del piano d'impresa prima di avviare la propria attività

Indicazioni operative sulla scelta della forma giuridica

Docente : Dr. ssa Raffaella Losito

SEDE

Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto, Via Fermi, 134 - 36100 Vicenza

IL 45% DEGLI EUROPEI VUOLE METTERSI IN PROPRIO

01 giugno 2010 .- L'ambizione di quasi la meta' dei cittadini europei e' di avviare una propria attivita', secondo il vicepresidente della Commissione europea e commissario all' industria, Antonio Tajani. Parlando a Madrid a margine della consegna dei premi Impresa Europea, Tajani ha detto che secondo l'ultimo sondaggio Eurobarometro, i cui risultati saranno presentati venerdi' a Bruxelles, ''il 45% degli europei desidera mettersi in proprio, avviando una propria attivita'''.

Una percentuale che rimane inferiore, ha aggiunto, a quelle registrate in Usa (55%) e Cina (71%). Tajani ha indicato come esempio un progetto realizzato dalla regione svedese di Halland, che ha varato un programma pilota per ''stimolare bambini e ragazzi allo spirito imprenditoriale''. Grazie a uno specifico metodo pedagogico introdotto nelle scuole negli ultimi cinque anni, ha rilevato, la percentuale dei ragazzi che ''da grandi'' vogliono fare l'imprenditore e' passata dal 26% al 44%.

fonte: Ansa

Lucca - Seminario Mettersi in proprio nel franchising

Mettersi in proprio nel franchising (28 giugno e 5 luglio 2010)

Contatti

Sviluppo Imprenditoriale
Responsabile:
Federica Ramacciotti

Tel: 0583.976.615 / .636 /. 657
Fax: 0583.976.629
E-mail


Perché diventare franchisee? Per il gusto di investire nel proprio lavoro, per la sfida di far
funzionare un progetto, per sentirsi imprenditori, per creare un'attività propria confortati dall'aiuto di un partner esperto e per molte altre ragioni.

Chi entra in un settore oggi deve avere fin da subito le idee chiare, insieme a conoscenza, competenza, risorse adeguate, che deve immediatamente tramutarsi in efficienza produttiva e in risultati.

In questo scenario il franchising può offrire molte risposte.

Il corso si rivolge ad aspiranti imprenditori nel settore franchising ,che vogliono avere un quadro normativo preciso sul settore , valutare criticamente le proposte disponibili, impostare un piano d'impresa.

Durata: 2 giorni - totale 16 ore

Orario: 9.00 - 13.30 e 14.30 - 18.00

Sede: Camera di Commercio di Lucca – Corte Campana, 10 – c/o Sala dell'Oro

Data termine iscrizioni: 24-06-2010

LUCCA - BANDO PER PICCOLE IMPRESE NUOVE O NEO COSTITUITE

Lucca - Bando "Progetto Start-Up 2010″

È attivo presso la Fondazione Giuseppe Lazzareschi il "Progetto Start-Up 2010".
Il progetto è finalizzato a promuovere la diffusione della cultura imprenditoriale ed alimentare, la creazione di nuove imprese nell'industria, nel commercio, nell'artigianato, nell'agricoltura, nei servizi e nelle libere professioni sul territorio della Provincia di Lucca; potranno essere esaminati, ad insindacabile giudizio della Commissione esaminatrice, anche progetti provenienti da altre province se ritenuti particolarmente interessanti ed innovativi.

Il progetto è rivolto ad aspiranti imprenditori o nuclei imprenditoriali di più componenti (soci dell'iniziativa), composti al massimo da 3 persone.
Le nuove imprese dovranno essere costituite entro 4 mesi dalla data della lettera con cui la Fondazione comunica agli interessati l'approvazione definitiva del progetto.
Possono partecipare al Progetto anche coloro che hanno già avviato l'attività, purché l'anzianità di iscrizione alla Camera di Commercio non superi i 6 mesi dalla data di emissione del Bando.
Possono presentare domanda anche coloro che partecipano ai percorsi di creazione di impresa organizzati dalla Camera di Commercio di Lucca; questi ultimi, tuttavia, non avranno l'obbligo di partecipare al periodo di formazione, in quanto già in possesso di un piano di impresa realizzato durante il percorso formativo frequentato.

La domanda di partecipazione al Progetto, completa degli allegati, dovrà essere inviata per posta elettronica entro le ore 24:00 del 31 Agosto 2010, ai seguenti indirizzi:
· Fondazione Giuseppe Lazzareschi – progettostartup@fondazionelazzareschi.it
· Camera di Commercio di Lucca – sviluppo.imprenditoriale@lu.camcom.it
Il ritardo nell'invio della domanda, qualunque ne sia la causa, comporta l'esclusione dalla selezione.
Nella domanda gli aspiranti imprenditori devono dichiarare:
1. il cognome, il nome, il luogo, la data di nascita e il codice fiscale;
2. la residenza, il numero di telefono e l'eventuale recapito scelto ai fini di ogni comunicazione;
3. il titolo di studio posseduto, con l'indicazione della votazione finale e dell'Istituto dove è stato conseguito;
4. il possesso di esperienze di lavoro e l'attuale posizione occupata;
5. l'impegno dell'interessato a far conoscere eventuali variazioni di indirizzo;
6. l'anzianità di iscrizione alla Camera di Commercio (per le imprese già costituite)
Alla domanda dovranno essere allegate:
- Descrizione di sintesi del progetto d'impresa.
- Dichiarazione con cui l'aspirante imprenditore attesta di aver preso visione e di accettare le condizioni sia del bando che del Regolamento del Progetto Start-Up, pena il mancato accoglimento della domanda.
Nel caso in cui l'aspirante imprenditore intenda costituire, o abbia già costituito, una società, nella domanda dovranno essere fornite le informazioni sopra elencate con riferimento a tutti i soci dell'iniziativa (componenti del nucleo imprenditoriale). È possibile, peraltro, successivamente all'avvio dell'attività, modificare la compagine sociale, purché permangano i requisiti richiesti.

La domanda per l'ammissione può essere scaricata dal sito Internet www.fondazionelazzareschi.it e dal sito della Camera di Commercio di Lucca www.lu.camcom.it
La Fondazione e la Camera di Commercio di Lucca non assumono alcuna responsabilità per mancata o tardiva comunicazione.
Per tutti i casi è ammessa, al posto della presentazione dei certificati, una dichiarazione sostitutiva di certificazione (art.2 Legge 15/68 e art.46 D.P.R. 445/00) e/o una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà (art.4 Legge 15/68 e art.47 D.P.R. 445/00) da cui risultino gli stessi elementi.

I candidati verranno sottoposti ad una prima selezione basata sulla valutazione dei contenuti delle domande e della descrizione del progetto d'impresa. Di questi ultimi, in particolare, sarà valutata l'innovatività, la concretezza e la coerenza con le finalità perseguite dalla Fondazione.
I candidati che avranno superato la prima selezione saranno ammessi a sostenere un colloquio tecnico-motivazionale che, nel caso di nuclei imprenditoriali, potrà avvenire, su richiesta della Fondazione, in presenza di tutti i componenti dei nuclei stessi. I colloqui avranno luogo presso la sede della Fondazione.
Gli aspiranti imprenditori che, a seguito del colloquio, siano ammessi alle fasi successive del Progetto, potranno partecipare ad un programma formativo messo a disposizione dalla Camera di Commercio di Lucca, al termine del quale saranno chiamati a predisporre un business plan, con il supporto tecnico degli esperti messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Lucca e dalla Fondazione.
I progetti così predisposti verranno sottoposti a valutazione e ordinati in graduatoria; in base a quest'ultima sarà determinato il vincitore del Premio Start Up. La commissione, a suo insindacabile giudizio, può decidere di premiare più di un candidato, fino ad un massimo di 3.

Il Premio Start Up consiste in :
a) un periodo di assistenza, non superiore ad due anni dalla data di costituzione dell'impresa, prestata da un team di professionisti messi a disposizione dalla Fondazione, con riferimento agli aspetti burocratici, legali, organizzativi, strutturali, amministrativi, finanziari, commerciali, produttivi ecc. Tale attività di accompagnamento della/e neo impresa/e si svolgerà nella misura e con le modalità stabilite dalla Fondazione.
b) una somma in denaro per un importo massimo di € 20.000, che potrà essere erogata solo a copertura di effettive, documentate e congrue spese di costituzione ed iniziale avvio dell'impresa entro 12 mesi dalla data di costituzione e/o iscrizione della società presso il registro imprese della Camera di Commercio.
c) opportunità di finanziamento con la Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno S.p.a., nei limiti stabiliti dalla Commissione e dalla stessa Banca.
La Fondazione potrà attivarsi per far sì che gli eventuali oneri relativi ai detti finanziamenti non gravino, per determinati periodi di tempo, sui singoli progetti.

Consulta il sito

Informazioni:
Palazzo di Vetro
Piazza Felice Orsi, PORCARI (LU)
Tel: 0583 298163
Fax: 0583 297972
info@fondazionelazzareschi.it

Tags: Concorso, Cultura d'Impresa, Imprese, Premi

ALTAMURA - PARTE IL CORSO «INCUBARITAS» - FORMAZIONE DI NUOVI IMPRENDITORI

ALTAMURA IL CORSO «INCUBARITAS» SARÀ PRESENTATO SABATO. LE DOMANDE ENTRO IL 30 GIUGNO
  La Chiesa forma nuovi imprenditori per scacciare lo spettro della crisi
• A LTA M U R A . La Chiesa sostiene la creazione d'impresa. E lo fa con la formazione. Si chiama «Incubaritas» il progetto della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva ed è un chiaro incrocio tra le parole «incubatore» e «Caritas». Sabato, 5 giugno, alle 11,30, nella curia di Altamura, l'iniziativa sarà presentata e divulgata dal vescovo, monsignor Mario Paciello.

   È la terza edizione del progetto «Incubaritas». In un tempo particolarmente critico dell'economia e dell'impresa italiana e mondiale, la Chiesa diocesana prova a dare un'opportunità a persone dei Comuni della diocesi (Altamura, Acquaviva, Gravina, Santeramo, Spinazzola e Poggiorsini), di età compresa fra i 18 ed i 40 anni, che desiderano iniziare un'attività lavorativa autonoma.

   L'obiettivo del corso è infatti la creazione di attività autonome imprenditoriali. L'iscrizione è gratuita. La domanda di partecipazione (disponibile sul sito  www.diocesidialtamura.it  ) dovrà essere consegnata entro il 30 giu   gno. Ovviamente ci sarà una selezione perché il corso è a numero chiuso.

   Il corso di formazione inizierà il 20 settembre e si svilupperà in 112 ore di lezioni pratiche e teoriche. In cui gli aspiranti imprenditori, che coltivano il sogno di realizzare qualcosa di proprio, riceveranno nozioni su vari argomenti. Perché l'impresa passa anche attraverso la «cultura d'impresa».

   Così, dall'etica del lavoro alle varie forme di società, dall'organizzazione   aziendale al marketing e al business plan, dai finanziamenti agli strumenti legislativi a favore delle imprese, i corsisti saranno aggiornati su norme e opportunità. Il tutto sarà reso anche attraverso le testimonianze di persone che attraverso «Incubaritas» stanno già avviando delle attività d'impresa. È prevista anche la visita ad aziende del territorio.

   «Con questo progetto - spiega la diocesi in una nota - anche la Chiesa si è cimentata con la cultura d'impresa. Ambienti tradizionalmente lontani dalle problematiche del mondo del lavoro, eppure da questo fortemente influenzati, come le parrocchie, sono state coinvolte in questo progetto». La Chiesa, con il suo radicamento sul territorio, partendo dalle necessità e dalle opportunità del territorio stesso, si rivolge soprattutto ai giovani e alle donne, il cui contributo può dare vitalità al tessuto economico-sociale.

   Il corso di formazione della diocesi è organizzato dalla Caritas (Pastorale giovanile e Pastoriale sociale e del lavoro), nell'ambito del «Progetto Policoro» (Giovani, Vangelo, Lavoro).
 
fonte: ONOFRIO BRUNO
 
tag: lavoro,nuovi imprenditori,motoexpo,franchising